Italia, 2013
Di Gianfranco Rosi
Sacro GRA è il primo documentario
ad aver vinto il leone d’oro alla 70° Mostra internazionale d’arte
cinematografica di Venezia e il primo film italiano ad esser stato premiato dal
1998.
Girato da Gianfranco Rosi, salito
alla ribalta nell'ultimo decennio, che ne firma anche la sceneggiatura, è la
prima vera fotografia di quanto graviti intorno alla capitale d’Italia.
Si tratta di brevi shots montati in alternanza tra loro
che ritraggono la storia di personaggi legati al Grande Raccordo Anulare:
prostitute, sfollati, pescatori e studiosi, ognuno interpreta sé stesso in
un’antologia di esperienze autentiche e senza filtri. La macchina da presa si
sposta da una vita all'altra rimanendo ancorata al filo rosso dell’anello carrabile più grande d’Italia che spezza le
storie col suo lento fluire, come un fiume continuo di automobili, luci, suoni.
Nell'altalena di emozioni che coinvolge i protagonisti, la sola costante è la
visione ipnotica del raccordo col suo potere catartico, una pausa nella vita,
un’interminabile, costante movimento di massa. L’opera di Rosi affascina
visivamente chi è estraneo ai fatti e rievoca ricordi familiari a chi lo
conosce; da romano non si può che provare affezione verso la rappresentazione inedita
e significativa di una realtà che ci rappresenta, indubbiamente meno romantica
ma ugualmente imponente nella sua concretezza. Rosi ha il pregio di esser
riuscito a tradurre in poesia un incubo quotidiano che appartiene a tutti gli
abitanti di Roma; ci scorre nelle vene come sangue e come tale è necessario ed
indissolubile. Il GRA taglia dentro e fuori vite ed emozioni, tracciando un
confine violento tra la Roma d’amare
e quella drammatica dei dimenticati. Non c’è nessuna Grande bellezza nel messaggio di questa pellicola che lascia un
segno più eloquente di tante altre alchimie, raccontando la vita con una
narrazione poco lineare, sì ma magnetica che merita sicuramente il premio.
Per gli abitanti di Osteria del
Curato, sarà come sentirsi a casa seguire le storie di via Campo Farnia.
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